giovedì 18 novembre 2010

Le luci sull'asfalto bagnato, le macchine sfrecciano, metodici pensieri che si accavallano. Canticchio qualcosa, tanto per non far finta di niente, una scena alquanto desolante, le foglie cadute, vapore acqueo, i rumori di questo paese di merda, sentire qualcuno che urla, i clacson, risenti la tua canzone preferita, anche se conosco ogni singola parola, preferisco stare zitto, per non sentire la mia voce di cazzo. Arrivo alla mia destinazione, ho visto il viale di casa mia tante volte, che il solo vederlo, mi da un senso di vomito, ritornare ad essere il Ragazzo che immaginano i tuoi è una delle cose più drastiche del mio ritorno. Mi piazzo vicino a questo cazzo di pc, metto le cuffie, parte la playlist, conosco la successione di ogni canzone, ma faccio finta di sorprendermi. "Guarda come siamo friabile" porca puttana, quanto è vero. Tutti vogliono fare i duri, nascondendosi dietro quella fottuta aria di felicità, mentre si logorano dentro. Forse suonare è una delle cose che più mi rilassa, ma adesso distruggerei le corde, dato il mio stato d'animo, preferisco ascoltare qualcosa che già conosco, che non sentire gli accordi deturpati che escono dalla mia chitarra. Cambia canzone, cambio umore, vado come il vento, cambio, mi evolvo, rielaboro, un lavoro mentale, che al solo pensiero mi verrebbe la paranoia, eppure ho tutto dentro, vorrei vomitare il tutto, ma in maniera schifosa mantengo tutto dentro, in bocca ho un sapore aspro, quasi come se mi avessero spremuto in bocca. Faccio discorsi metafisici, di cui non comprendo nemmeno il significo, cerco di dilungarmi, per far sembrare tutto così logico, ma che in fondo, analizzando i periodo, sono una serie di periodi sparsi, concessive, finali, condizionali, e mi sono quasi rotto il cazzo, di questo paese, di questa mentalità, ma che vada a puttane tutto, preferisco essere libero, di avere un mio pensiero, libero di immaginare, libero di pensare a modo mio, cosa che sembra così lontana, guardando la desolazione, che scorgo dal mio balcone. L'inverno e alle porte, o meglio alla mia porta, sembra che tra la mia casa e il mondo esterno ci sia un netto muro di separazione, come se fossimo isolati dal restante, una camera a gas, pronta ad esplodere, con l'accendersi di una sigaretta.

martedì 5 ottobre 2010

Pain.

Scrivere è l'ultima cosa, che farei adesso. Forse saranno le lacrime a parlare, forse sarà qualche stupida mente suprema che mi ostina a farlo, so che dopo mi sentirò meglio, ma è come se questo dolore un po' mi piacesse.
Mi apre gli occhi, mi fa pensare a come tutto sia così breve, tutto mi scivola addosso trascinando con se gli ultimi brandelli di una mente ormai al limite del funzionamento. Riaffiorano vecchi ricordi, mi sembra stupido chiamarli così, sembra che io dia poca importanza. Ho paura, paura di vivere, paura di perdere tutto quello che sto costruendo, paura di volare e di cadere rovinosamente,rompendo tutto quello che ho conservato dentro me, le mie emozioni, i miei ricordi, le mie serate anzi le nostre serate, ogni bevuta, ogni fumata, tutto. Perdere chi per me è fondamentale, o anche chi non conosco. Paura e Dolore, ora ballano insieme, in una spirale di sofferenza che ricopre il sole oscurandolo.

venerdì 1 ottobre 2010

Ma non so che scrivere, potrei partire dal tutto e dal niente, sai non ci ho mai pensato; Cosa cazzo è sto tutto, o cos'è questo niente. Eppure sembra che chi non ha niente, è più appagato di tutti, è felice, mentre noi cerchiamo di accaparrarci sempre tutto, dal bene di una persona, o a qualche stupido oggetto di valore, che poi rimarrà in una cassaforte. Il genere umano è uno degli essere più contorti che poteva esistere su questo cazzo di pianeta. Cioè guardati attorno, ognuno ha costruitto tutto ciò, che hai in torno, con le proprie forze il suodere, e noi ci limitiamo a distruggerlo, distruggere, che non parlo di abbattimenti, o meglio, si ma di abbatimenti interiori, come se il muro che tu avessi costruito, per proteggere le tue emozioni crolli miseramente, con un bacio, o con un semplice abbraccio, magari sentendoti meglio, poi capisci, che dovrai ricostruire il muro pronto per un nuovo attacco, magari stavolta con materiali indistruttibile, per non essere perforato ancora una votla, dal veloce e duro colpo, della vita.

mercoledì 29 settembre 2010

"Odio sorprendermi" Cenere- Marta sui Tubi
Cazzo, sembra fatta apposta per me, ed ecco ora inizio a sentire i brividi, non brividi di freddo, capita sempre, quando sono triste o mi emoziono, e questa canzone beh, sembra raccontarmi più di quanto io non voglia; Ogni sua nota, ogni rintocco di chitarra, sembra parlarmi ed io non riesco a comprenderla. Sono stanco, stanco di tutto, stanco di cercare qualcosa che non arriverà, stanco semplicemente di emozionarmi per un cazzata.
Un soffio freddo si fa sentire sulla mia pelle, ecco cerco di coprirmi ma mi avvolge, congelando le mie emozioni dentro, bloccandole.
Ecco ora inizio a piangere, che stupido, sembro un bambino, uno stupido bambino. 
"Galleggiamo nell'inganno di un sorriso"

domenica 5 settembre 2010

Chiuso in un posto che nemmeno io conosco, così mi sento adesso, sento il mondo cadermi addosso,senza un preciso motivo,bene sto buttando così gli ultimi giorni di un estate da dimenticare, da chiudere in un cassetto per poi darle fuoco e ammirare le luci, luci che sembrano speranza nella notte, luci di auto che ti illuminano, sembrano proteggerti dai mali della notte, proteggerti da te stesso, il più aspro dei nemici, è quello che più ti conosce ma allo stesso tempo non ha mai capito niente di come sei fatto, non so perché mi ostini a scrivere forse mi sembra l'unica cosa sensata che possa fare, ho voglia di andare via, scappare; immagino la scena, sembra che il sole splenda in quel momento, come se uno dei suoi raggi si proietti su di me senza lasciarmi scampo,facendomi compagnia in una notte solitaria, mi illumina mi da calore, mi conforta. Troppe persone si ostinano a volerti conoscere, dandoti per scontato, insistendo a farti parlare quando in quel momento vorresti solo urlare, cacciare fuori le tue emozioni che sembrano racchiuse dentro di te, che stupido non mi capisco sarà che oggi sono particolarmente strano, ma ho voglia di lasciare questo discorso appeso, così magari continuandolo qualche altra volta per poi osservare i miei comportamenti alquanto psichedelici, riscoprendomi ogni volta.

giovedì 2 settembre 2010

Non capisco come si possa vivere dietro una bugia cioè non lo concepisco, o almeno stasera non riesco a farlo. Penso che sia qualcosa di assurdo, credo sia un peso, che le persone a stento riesco a trasportare, molto più grande di loro e cercano di nasconderlo in ogni piccolo spazio disponibile,per non farlo notare quasi nascondendolo; sotto una fila di panni sporchi che insieme collassano, e quel peso esplode e si sente una specie di :"Boom" sai come quello che vedi nei cartoni e quella cosiddetta esplosione, ti colpisce lì dove sei più vulnerabile, e la senti esplodere ancora, ma questa volta ti esplode dentro distruggendo tutto quello che si era creato fin'ora,creando mutamenti, sempre nuovi, creando cose che non si erano mai viste creando una nuova, anche se un po' ammaccata dal passato, vita.

sabato 7 agosto 2010

Adoro guardare la mia sigaretta, guardare il fumo volare in aria,creando strane forme, che se fossi un fotografo non mi stancherei mai di fotografarlo; Strano a dirsi, ma proprio quella dannata sigaretta, è capace di darmi aria, è capace di farmi respirare, è capace di farmi sentire il fine e impercettibile odore della vita. Vita che sembra quasi incomprensibile, sarà che l’ho vissuta per troppo poco tempo, per giudicarla, osservandola e scrutandola in ogni minimo particolare sembra rinchiudersi in un guscio, quasi per non farsi notare, avendo paura, che ogni singola persona, riesca a comprenderla; Guscio che tutt’ora sembra impenetrabile,ma c’è un varco, un qualcosa, che mi porti al di là di quel guscio, che mi faccia osservare il mondo, con gli occhi di chi vuole vivere. Forse sì, ho paura di vivere, una paura impercettibile, paura che mi assale quando sto per fare qualcosa che potrebbe cambiare, paura che non mi fa aprire alle persone, ed ecco questa paura è il mio guscio, di cui nemmeno io riesco a trovare il varco, cerco di scavare, ma tutto rimane lì quasi indistruttibile. 28/07/10, estate ormai andata a farsi fottere, estate passata troppo velocemente, estate che sembra sfuggirmi via dalle mani, estate che non mi soddisfa, non riesco a viverla fino in fondo, vorrei che qualcosa cambiasse, ma cosa ?, so darmi una risposta a questa domanda ma mi piace pormela, perché è bello immaginare una risposta, ogni volta diversa, ogni volta con una sfumatura anomala. Vorrei concludere così, con un punto, ma non amo questa forma, preferisco lasciare una virgola, che non segna la fine di un qualcosa, ma indica un “To be continued” visto in migliaia di cartoni. 279 parole scritte 279 pensieri, 279 storie, si perché ogni mia parola ha una sua storia, ogni mia parola vive insieme alle altre, formando enormi pensieri, che nessuno comprenderà, forse pensieri confusi, ma non sarebbe interessa capire una cosa di primo acchito, ma piuttosto scavare per riuscire leggere anche in mezzo alle righe,